Portogallo

lucca

Posta nella piana tra il monte Pizzarro e il monte Serra la città di probabili origini etrusche vide il suo sviluppo in epoca romana. Dell’epoca romana Lucca conserva ancora oltre alla struttura del centro storico le mura, più volte ampliate nel corso dei secoli, l’anfiteatro e il foro. Con la caduta dell’impero Romano la città fu dominata dagli Ostrogoti, dai Bizantini e dai Longobardi. Lucca divenne un importante centro sotto il dominio di Carlo Magno che fece della città la sede del Marchese di Toscana. Adalberto I e il suo successore Adalberto II dominarono su Fiesole, Firenze, la Corsica e Pisa dal cui porto partivano navi cariche di merci destinate ai paesi del mediterraneo ma anche spedizioni contro i musulmani. Fu in questo periodo che a Lucca si stabilirono potenti famiglie di mercanti ma anche laboratori manifatturieri per la tessitura di stoffe in particolare della seta che grazie alla sua qualità venne apprezzata in tutta Europa. Grazie alla via Francigena la città cpotè intrattenere rapporti commerciali con l’europa e grazie alla presenza del Volto di Cristo fu meta di continui pellegrinaggi. Con lo spostamento del centro amministrativo a Firenze voluto da UGO il Grande la posizione di Lucca mutò considerevolmente fu grazie alla costituzione del Comune di Lucca avvenuta nel 1119 e all’attività di consolidamento del territorio avvenuta tra XI e il XIII secolo che Lucca vide un notevole sviluppo urbanistico, con l’ampliamento delle mura, l’edificazione di chiese, palazzi, e torri. Grazie ai commerci si stabilì in città una potente classe di banchieri e mercanti che favorì anche un notevole sviluppo culturale ed artistico del territorio. La città rimase indipendete fino agli inizi del ‘800 quando venne costituito il principato di Lucca e Piombino assegnato alla sorella di Napoleone Bonaparte, Elisa.

Ufficio del turismo: Piazzale Verdi oppure Viale Luporini

Da vedere:

LuccaPiazza San Michele e San Michele in Foro:

E’ il cuore pulsante della città il luogo di incontro dei Lucchesi. Sorta in epoca romana, ove trovava collocazione l’antico Forum, la piazza è circondata da edifici di origine medioevale e da imponenti palazzi come palazzo Gigli e palazzo Pretorio che ospita sotto le sue logge la statua in bronzo di Matteo Civitali. Al centro della piazza è posta la statua in marmo bianco di Francesco Burlamacchi opera dello scultore Ulisse cambi. Sulla piazza si affaccia l’omonima chiesa di San Michele edificata su di un preesistente edificio nel 1070 su volere di papa Alessandro II la facciata venne però edificata in epoca successiva. La chiesa rappresenta un notevole esempio di architettura in stile gotico con motivi romanici dovuti anche al notevole lasso di tempo in cui è stata costruita. La facciata, che si erge maestosa, è ornata da quattro ordini di logge finemente lavorate e decorate sormontate dalla statua dell’arcangelo San Michele che uccide il drago. Secondo la leggenda in particolari condizioni di luce statua emette riflessi verdi a causa di uno smeraldo posto al suo interno. (In realtà non ne è mai stata dimostrata la presenza). A lato della facciata sorge il campanile mozzato dal doge di Pisa nel XIV secolo. L’interno a tre navate divise da colonne con capitelli romanici conserva importanti opere e arredi del ‘400 e del ‘500.

Palazzo Mansi:

costruito tra il XVI e il XVII secolo il palazzo costituisce uno dei più ricchi e meglio conservati palazzi della città. La gran parte delle sale conservano i preziosi arredi originali e le tappezzerie ricamate come la sala  dell’Alcova. Di notevole pregio la sala della Musica completamente affrescata. Il palazzo attualmente ospita la Pinacoteca Nazionale di Lucca con importanti opere che occupano quasi per intero l’appartamento monumentale.

Orari: 8-19,30 chiuso il lunedì e festivi
Prezzi: Intero 4€, Ridotto 2€
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Ubicazione: Via Galli Tassi, 43

Palazzo Pfanner:

Il palazzo venne iniziato nel 1660 su volere dei Moriconi, ricca famiglia di mercanti, i quali travolti dl fallimento nel 1680 furono costretti a cedere la proprietà ad un’altra  famiglia di mercanti di seta i Controni. Furono proprio i Controni ad ampliare ed abbellire il palazzo, rispetto al progetto originale, fecero costruire lo scalone monumentale opera di Domenico Martinelli, fecero affrescare le sale interne e le volte dello scalone da pittori quadristi mentre affidarono a Filippo Juvarra la riqualificazione del giardino esterno. Fu un bando del duca di Lucca Carlo Lodovico di Borbone a cambiare le sorti del Palazzo, infatti secondo il decreto del Duca in città poteva essere prodotta birra solo sotto la direzione e supervisione di un esperto birraio tedesco. Fu così che Felix Pfanner nel 1846 arrivò a Lucca per fabbricare la birra scegliendo proprio le cantine  e il giardino dell’allora palazzo Controni come sede della sua attività. La birreria ebbe da subito grande successo permettendo ai Pfanner di acquistare nel tempo tutta la proprietà di cui gli eredi sono ancora titolari. La storica birreria chiuse nel 1929 e solo nel 1995 dopo lunghi restauri la famiglia decise di aprire il palazzo al pubblico. Attualmente sono visitabili solo una parte dei ricchi saloni in alcuni dei quali è posta una collezione di strumenti chirurgici appartenuti a Pietro Pfanner chirurgo e sindaco di Lucca intorno agli anni venti.

Di notevole pregio è il giardino del palazzo collegato alle mura della città grazie alla limonaria sormontata da due leoni con al centro un basilisco simbolo dei Controni. Il giardino è suddiviso da vialetti in sette spazi rettangolari, le quattro aree vicino al palazzo sono delimitate da siepi di bosso e alloro, al centro una vasca ottagonale con i quattro elementi (terra, aria, acqua, fuoco) rappresentati da Dionisio, Mercurio,  Oceano, Vilcano posti a decorazione. Tutto il giardino è abbellito da aiuole dalle fioriture stagionali ma anche da piante ad alto fusto come pini, tassi, magnolie e alberi da frutto.

Grazie alla ricchezza delle sale interne e all’impianto architettonico il palazzo nel passato è stato scelto come location di numerosi film tra i quali Il Marchese del Grillo e Ritratto di Signora con Nicole Kidman

Orari: Aprile/Ottobre 10-18
Ingresso: Intero (villa + giardino) 6€, Ridotto 5€
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Ubicazione: Via degli Asili 33, Lucca

San Frediano:

La chiesa dedicata al santo protettore della città venne edificata tra il 1112 e il 1147 sui resti di un preesistente edificio. La particolarità della chiesa è la facciata ornata da un duecentesco mosaico rappresentante l’Ascensione di Crsto Redentore. L’interno della basilica a tre navate divise da due colonnati ad archi custodisce le spoglie di San Frediano e un fonte battesimale del XII secolo.

LuccaPiazza Anfiteatro

La forma ellittica della piazza è dovuta al fatto che sorge sui resti dell’antico anfiteatro romano. L’accesso alla piazza è consentito da quattro porte a volta. La pizza che fino all’ottocento venne usata per i più svariati usi polveriera, carcere, orto grazie ad un progetto di Nottolini venne recuperata ed adibita a mercato. Oggi la piazza è luogo di incontro e di manifestazioni su di essa si affacciano vivaci locali e negozi.

Via Fillungo:

Considerata la via del passeggio e dello shopping della città, con eleganti negozi che conservano  insegne e arredi i d’epoca. Sulla via si affacciano anche eleganti palazzi come palazzo Brancoli Busdraghi, Buonvisi, Sani e trenta oltre alla torre delle ore. E’ possibile salire sulla torre dalla quale si gode di un bellissimo panorama da marzo ad ottobre dalle 9,30 alle 17,30, ingresso cumulativo con il museo MUST.

LuccaLe Mura:

Il primo nucleo delle mura venne edificato in epoca romana, ma quello che vediamo oggi e sul quale grazie all’intervento di Maria Luisa di Borbone è possibile passeggiare venne edificato tra il 1504 e il 1645. Le mura hanno una lunghezza di circa 4 chilometri e sono tra le meglio conservate d’Europa rappresentando uno dei massimi esempi di fortificazione moderna. In realtà le mura non vennero mai usate a scopo difensivo ma svolsero un ottimo ruolo di protezione della città durante l’alluvione del Serchio nel 1812. Il miglior punto di partenza per una passeggiata sulle mura è costituito dall’Antico Caffè delle Mura, edificio in stile neoclassico riaperto dopo lunghi anni di restauri che lo hanno riportato agli antichi splendori.

luccaIl Duomo:

Riedificato nel 1060 da Anselmo da Baggio venne edificato una prima volta su volere di San Frediano protettore della città. Il duomo dedicato a San Martino strappò il titolo di cattedrale a Santa Reparata nel VII secolo. Il complesso venne ampliamente rimaneggiato tra il XII e il XIII secolo compresa la facciata con portico decorato da bassorilievi raffiguranti il martirio di san Regolo, un ciclo dei mesi e storie di san Martino, sormontato da tre ordini di loggette di diverse cromature e finemente lavorate. L’interno a tre navate conserva nella navata destra il monumento funebre a Ilaria del Carretto opera di Jacopo della Quercia mentre nel Tempietto del Volto Santo eseguito da Matteo Civitale nel 1482 è conservato il Crocifisso Ligneo che secondo la tradizione venne scolpito in Terrasanta dal fariseo Nicodemo che assieme a Giuseppe d’Arimatea depose Gesù nel sepolcro. Sempre secondo la leggenda Nicodemo trovò il volto di Gesù miracolosamente scolpito sul crocifisso e per paura che venisse distrutto lo pose su di una nave senza equipaggio libera di navigare nel Tirreno, la nave arrivò fino a Luni ma gli abitanti del luogo non riuscirono a tirarla a riva vi riuscì solamente il vescovo di Lucca Giovanni I semplicemente esortando la barca ad attraccare.  Tutti gli anni da circa un millennio il 13 Settembre viene organizzata la Luminara di Santa Croce durante la quale il crocifisso del Volto Santo,  che misura metri 2,24 x 2,65, viene portato in processione seguendo il vecchio tragitto dalla chiesa di San Frediano alla cattedrale di San Martino. In occasione della festa dopo la celebrazione religiosa viene offerto alla popolazione uno spettacolo pirotecnico di grande effetto.

 

LuccaSan Giovanni e Reparata:

Si tratta della prima cattedrale della città costruita nel XII secolo venne rimaneggiata tra il XVII e il XVIII secolo. La cattedrale perse parte della sua importanza quando la diocesi venne trasferita in San Martino anche se gli rimase il diritto al Fonte Battesimale. Agli inizi dell’ottocento Napoleone la privò dei suoi arredi sacri per trasformarla in archivio solo nel 1828 venne riaperta al culto. Molto interessante il percorso archeologico che si apre all’interno e sotto la basilica.

Torre Guinigi:

Si tratta di una delle 250 torri che ornavano la città in epoca medioevale. Edificata nel XIV secolo su volere della ricca famiglia Guinigi è alta 44 metri e sulla sua sommità si trova un giardino pensile. Il giardino è raggiungibile da una scalinata di 230 gradini ma il panorama che si gode da lassù vale la fatica.

Orari: Nov/Fe. 9,30-16,30 Ma. e Ott 9,30-17,30 Apr/Magg 9,30-18,30 Giu/Sett 9,30-19,30
Ingresso: Intero 4€, Ridotto 3€
Ubicazione: Via Sant’Andrea

Piazza Napoleone e Palazzo Ducale:

La piazza venne edificata nel 1806 da Elisa Bonaparte per dare maggiore risalto a Palazzo Ducale. Vennero quindi abbattute le costruzioni poste sul luogo in funzione del nuovo progetto elaborato da Giovanni Lazzerini. Originariamente al centro della piazza venne posta una statua di Napoleone sostituita dopo il congresso di Vienna da quella di Maria Luisa di Borbone. Sulla Piazza si affaccia imponente l’antico Palazzo Ducale storica sede dell’amministrazione della città. Il palazzo venne edificato in due distinti momenti nel 1578 venne infatti edificata la parte sinistra su progetto dell’Ammannati mentre nel 1728 venne edificata la parte destra su progetto di Francesco Pini.

Museo Nazionale Villa Guinigi: il museo ospitato nella splendida cornice di villa Guinigi sontuosa residenza della ricca famiglia Lucchese, ospita un’importante raccolta d’arte sulla storia della città, reperti etruschi, romani e liguri oltre che arredi sacri e oreficerie.

Orari: da Martedì a Domenica 8,30-19,30
Ingresso: Intero 4€, Ridotto 2€, è possibile acquistare un biglietto cumulativo con Palazzo Mansi
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Ubicazione: Via Galli Tassi, 43

 

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venezia

Venezia è una città davvero speciale.
Si trova in una laguna di circa 5500 km2. È costituita da 118 isolette, collegate fra loro da più di 400 ponti ed è attraversata da 176 canali. Per queste caratteristiche e per il suo eccezionale patrimonio artistico, Venezia è stata inserita dall’Unesco tra i siti italiani Patrimonio dell’Umanità.
Dal punto di vista turistico, è la terza città italiana con più presenze annuali, dopo Roma e Milano.
La città è divisa in sei Sestieri, corrispondenti ai quartieri:

01 - Sestiere San Marco, che prende il nome dalla Basilica
02 - Sestiere San Polo, che corrisponde al centro di Venezia
03 - Sestiere Santa Croce, che ricorda il nome dall’antica Chiesa omonima, non più esistente
04 - Sestiere Cannaregio, che è stato eretto su una zona paludosa, ricca di canneti
05 - Sestiere Castello, che era la parte fortificata, a difesa della città
06 - Sestiere Dorsoduro, costruito su una zona di sabbia, particolarmente dura e compatta.

L’isola della Giudecca fa parte di Dorsoduro; l’isola di san Giorgio Maggiore rientra nel sestiere di San Marco e l’Isola di San Michele, sede del cimitero della città, fa parte di Castello. La particolarità è che questi Sestieri, rappresentati dai sei denti anteriori del ferro da gondola, sono antichi quanto la città e ognuno di loro ha una sua numerazione, tanto che è possibile notare numeri civici molto alti e molto bassi affiancati e non è sempre facile orientarsi.

Uffici del Turismo:

Vai al sito VeneziaUnica

Punti di informazioni per i turisti:
- Piazzale Roma
- Tronchetto
- Stazione Ferroviaria Santa Lucia binario 1
- San Marco 71/f
- Venice Pavilion
- Tessera Aeroporto

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Spoleto

Umbria - provincia di Perugia

La città, dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’ UNESCO  il 25 giugno del 2011, ha origini molto antiche, i primi insediamenti risalgono infatti all’ età del bronzo. Florido comune in epoca romana, come testimoniano l’Arco Druso, il Teatro e la casa Romana pervenuti fino a noi, con la caduta dell’impero subì le dominazioni barbariche fino a divenire Ducato durante il periodo Longobardo. Devastata da Federico Barbarossa nella metà del 1100 entrò a far parte dei domini della chiesa.

 
Spoleto Card
Ufficio del Turismo: Piazza della Libertà, 7

Da vedere:

Il DuomoPiazza del Duomo e Duomo:

La piazza sorge su di un terrazzamento artificiale di epoca romana. Su di essa si affacciano: Casa Fabricolosi, il sarcofago ornato da scene di caccia trasformato in fontana, la casa dell’opera del Duomo, il teatro Caio Melisso e la chiesa di Santa Maria della Manna d’oro oltre che il sontuoso Duomo. Il Duomo sorge su una preesistente chiesa intitolata a Santa Maria in Vescovado costruita tra VIII e il IX secolo. L’attuale edificio venne edificato a partire dal 1155 in seguito alle devastazioni  operate da Federico Barbarossa. Nel corso dei secoli la chiesa subì numerosi rimaneggiamenti e abbellimenti sia all’interno che all’ esterno. Il Duomo è fiancheggiato da un campanile in stile romanico come la facciata, ornata da un bel portico in stile rinascimentale. Cinque rosoni di diverse dimensioni sormontano il portico e racchiudono un mosaico del 1207 in stile bizantineggiante. Attraverso un magnifico portale si accede all’ interno della chiesa a tre navate. Da notare il pavimento della navata centrale in stile cosmatesco, nelle navate laterali affreschi di Pinturicchio e Giovanni da Spoleto mentre il presbiterio è ornato da affreschi di Filippo Lippi. Nella canonica ha sede l’archivio Capitolare che custodisce pergamene e codici di notevole valore.

Orari: Novembre/Febbraio 9,30-13 e 4,30-17, Aprile/Settembre 9,30-19, Marzo e Ottobre 9,30-18
Ingresso: Intero 5€ (Duomo, Cappella e Palazzi Papali) fino a 6 anni gratis
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Palazzo Collicola:

Il palazzo che sorge nell’omonima piazza venne edificato nel 1737 su progetto di Sebastiano Cipriani. All’interno ospita il Museo Carandente con dipinti e sculture di artisti contemporanei. Al piano nobile si possono ammirare affreschi e arredi del 700 oltre che dipinti del ‘700 e dell’800.

Orari: 10,30-13 e 15,30-19 chiuso il martedì
Ingresso Prezzi: Intero 9€, bambini 3,5€ (7-14 anni)
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Teatro romanoSant’Agata e Teatro Romano:

Sorto nel 300 come monastero benedettino domina sull’ adiacente teatro di origini romane. Adibito a carcere tra la fine dell’1800 e la metà del ‘900 attualmente ospita il Museo Archeologico Nazionale con reperti risalenti all’ età del bronzo e al periodo romano.

Orari: sempre aperto
Ingresso: intero 4€, fino a 18 anni gratis
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Casa Romana:

La casa, appartenuta molto probabilmente a Flavia Vespasia Polla madre di Vespasiano, venne scoperta nel 1885 da Giuseppe Sordini. Nella casa, che riflette lo stile architettonico delle case patrizie dell’epoca, sono ancora visibili mosaici e tracce di affreschi.

Orari: Aprile-Ottobre 11-19 chiuso il martedì
Ingresso: Intero 3€, bambini 1€ (7-14 anni)

Palazzo Mauri:

Il palazzo venne edificato intorno alla metà del 1600 su volere della nobile famiglia Mauri, di paricolare pregio sono gli affreschi che ornano le sale di rappresentanza attribuiti ad Alessandro Bottoni, Giuseppe Valeriani e Domenico Sergardi. Dopo lunghi lavori di recupero ora il palazzo ospita la biblioteca civica con un Fondo Antico, una Ludoteca e una sezione Multimediale oltre ad un caffè letterario ricavato dalla copertura del cortile interno. Attorno al Palazzo corre si snoda via Fiordespina Lauri, che attraverso vicolo delle Cantoncelle e viale Matteotti consente di ammirare alcuni degli scorci più suggestivi della città

Orari: 9-13 e 15-18,45, il lunedì 15-18,45, il sabato 9-12,45

Arco di Druso

Arco Druso:

Costruito nel I secolo D.C. in onore di Druso Minore e Germanico, l’arco immetteva direttamente nel Foro. Durante il periodo medioevale venne inglobato nelle abitazioni vicine.

 


Chiesa di Sant'AnsanoChiesa di Sant’Ansano e Cripta di Sant’Isacco

La chiesa di Sant’Ansano è stata interamente ricostruita alla fine del ‘700 dall’architetto milanese Antonio Dotti. L’interno è a navata unica e conserva interessanti opere d’arte, tra le quali, un affresco di Giovanni di Pietro detto “Lo Spagna” rappresentante la Madonna col Bambino. Dalla chiesa si accede alla sottostante Cripta dedicata a Sant’Isacco, monaco siriano giunto a Spoleto nella prima metà del VI secolo e primo rappresentante del fenomeno eremitico sul Monteluco.

San Paolo inter Vineas:

Posta al di fuori delle mura cittadine la chiesa venne consacrata nel 1234 da Gregorio IX. Nella chiesa pare avvenne un miracolo raccontato già da Gregorio Magno nel VI secolo. L’interno a tre navate conserva frammenti di affreschi del XIII secolo.

 


La RoccaRocca Albornoziana:

Edificata sul punto più alto della città nel 1359 su volere del cardinale Albornoz, che ne affidò i lavori a Matteo di Giovannello da Gubbio. La Rocca abbellita da fregi e affreschi ospitò parecchi personaggi illustri tra i quali Lucrezia Borgia. Trasformata in carcere mantenne quel ruolo fino al 1982 quando venne restaurata e trasformata in museo.

Orari: tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30
Ingresso: cumulativo con il Museo Nazionale 7,50€, ridotto 3,50€ (7-14 anni)
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San SalvatyoreBasilica di San Salvatore:

L’edificio, annoverato nel 2011 tra il Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, è  sorto tra il VII e VIII secolo. La facciata presenta tre portali finemente decorati da motivi floreali e sovrastati da ampie finestre. L’interno è a tre navate divise da colonne e conserva affreschi del XIII secolo. Inizialmente al luogo vennero attribuiti parecchi miracoli, solo in seguito si sono attribuiti alle caratteristiche dell’acqua che sgorga sul colle.

San Pietro

 

San Pietro:

Posta fuori dal centro cittadino la chiesa dispone di una facciata considerata un capolavoro della scultura romanica  umbra dove vengono rappresentate scene religiose e favole allegoriche riviste in chiave cristiana.

 

 

 

 

Ponte tra le 2 torriPonte delle Torri:

Il Ponte delle Torri, simbolo distintivo di Spoleto, è lungo 240 metri ed alto circa 90.
Non è certa la sua origine. secondo lo storico spoletino Carlo Bandini fu costruito, nella sua forma attuale, insieme alla Rocca, da Matteo di Giovannello detto “Il Gattapone”, partendo dai resti di un antico ponte, molto più piccolo, di origine romana.

Il suo nome deriva dalla presenza di due torri di avvistamento agli estremi.

Vi si giunge attraverso una lunga passeggiata panoramica intorno alla Rocca. Il ponte è interamente percorribile a piedi, collega il colle Sant’Elia, ove si trovano la Rocca e la città, e il Monteluco, ove giace il fortilizio dei Mulini e la Basilica di San Pietro.

Offre una veduta panoramica molto apprezzata, che impressionò sicuramente anche Wolfgang Goethe, scrittore e drammaturgo tedesco del Settecento, che dedicò una pagina del suo "Viaggio in Italia". La sua passeggiata per la città è commemorata da una targa posta proprio in prossimità del ponte.

Il Monteluco

Il santuario posto ad un’altezza di 773 metri è meta di pellegrini e turisti in quanto costituisce uno dei primi insediamenti francescani. Nel pozzo del convento si dice che il Santo fece sgorgare le prime acque. Nel convento è conservata la cappella dove  San Francesco pregava, oltre che armadi e suppellettili del ‘700. Tutto intorno boschi di lecci, grotte e torrenti ne fanno un luogo di grande bellezza e spiritualità.

Assisi

Umbria - provincia di Perugia

La città, che dal 2000 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, è di origini molto antiche, i primi insediamenti risalgono al'’età del bronzo. In epoca romana fu un fiorente municipio, ne sono testimonianza il tempio dedicato a Minerva, il teatro, le cisterne e alcune Domus. Con la caduta dell’impero Romano la città venne prima dominata dai Goti, poi dai Longobardi. Nel medioevo divenne comune indipendente  per poi entrare a far parte dello stato della chiesa. Nel 1182 nacque nella città San Francesco facendola divenire uno dei punti di riferimento della cristianità.  Nel 1997 venne colpita da un violento terremoto che danneggiò parecchi edifici.

 La città è unica, ricca di un fascino particolare, dato non soltanto dai monumenti peraltro imperdibili, ma anche dall’atmosfera che la storia e la fede per San Francesco hanno contribuito a rendere speciale.

Coordinate GPS: 43.0707017, 12.619596600000023 
Ufficio del Turismo: Piazza del Comune

Da vedere:

Piazza del comunePiazza del Comune

Posta su di un terrazzamento, la piazza è da sempre il centro della vita cittadina, di forme rettangolari, è ornata da una bella fontana con tre leoni del 1500. Sulla piazza si affacciano: il palazzo delle poste, il palazzo del Capitano del Popolo, la torre del Popolo, il Palazzo dei Priori.

Palazzo dei Priori

Il palazzo che accorpa in sé tre precedenti strutture venne edificato intorno al 1275. Nel 1442 venne quasi completamente distrutto e, dopo parecchi anni riedificato su volere di Sisto IV per adibirlo a residenza del Governatore Apostolico.  Dopo imponenti restauri avvenuti agli inizi del ‘900 ora ospita gli uffici del comune e di accoglienza turistica. Da notare le statue in bronzo tra le più antiche esistenti e il passaggio con volta a botte chiamato “la Pinta”.

Tempio di Minerva

Il tempio di origini romane venne edificato intorno al I secolo A.C., originali e in ottimo stato di conservazione sono le sei colonne della facciata, i capitelli corinzi e i plinti collocati sulla scala. Nel periodo medioevale venne utilizzata come abitazione dei monaci benedettini, successivamente come tribunale e carcere: ne è testimonianza un dipinto di Giotto nella basilica di San Francesco. Nel 1539 venne trasformata nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva.

assisiDuomo

Il Duomo, dedicato al patrono San Rufino, fu edificato probabilmente nell’VIII secolo. Riedificato una prima volta nel 1036 e una seconda volta nel 1140 su progetto di Giovanni Gubbio, nel 1253 venne consacrato da Innocenzo IV. La facciata si presenta austera, splendido esempio del romanico umbro, nella quale si aprono tre rosoni e tre portali; la parte superiore, a forma di triangolo, presenta un arco a sesto acuto, postumo, che doveva servire a supporto di un fregio che non venne mai messo in opera. Maestoso è il campanile che affianca la cattedrale anch’esso in stile romanico. L’interno della basilica a tre navate subì in epoca rinascimentale parecchi rifacimenti ad opera di Galeazzo Alessi, originale è il fonte battesimale posto nella navata destra ove la tradizione vuole siano stati battezzati San Francesco, Santa Chiara e Federico II di Svevia. Dalla Sacrestia si accede all’oratorio di San Francesco, luogo sotterraneo dove si pensa che il Santo pregasse prima di parlare al popolo. Nel vicino palazzo ha sede il museo Diocesano con importanti opere.

Orari: Marzo/Ottobre 10-13 e 15-18, Novembre/Febbraio 10-13 e 15-18
Prezzi: Intero 3€, ridotto 2,5€
Vai al Sito del museo

 

La rioccaRocca Maggiore

Posta in cima al colle dal quale si gode di un magnifico panorama sulla città e sulla valle, venne probabilmente edificata una prima volta in epoca Longobarda. Riedificata nel 1174, ospitò Federico Barbarossa e Federico II di Svevia in giovane età; distrutta in seguito ad una sollevazione popolare venne riedificata nel 1356 dal cardinale Albornoz  rispettando il progetto originario. Successivamente il Torrione venne unito  alla rocca tramite un camminamento il torrione.

Rocca Maggiore Orari: tutti i giorni dalle 10 al tramonto
Rocca Maggiore Prezzi: intero 1,70€, ridotto 1€
Museo della Rocca orari: Novembre/Febbraio 10-15,45, Marzo 10-17,30, Aprile/Ottobre 10-19
Museo della Rocca prezzi: Intero 5€ , ridotto 3,5€

assisi - santa chiaraChiesa di Santa Chiara

Costruita in pietra calcarea rosa e bianca, tra il 1257 e il 1265 nell'area ove sorgeva la Chiesa di San Giorgio, con annessi un ospedale ed una scuola di proprietà del capitolo della Cattedrale di San Rufino, frequentata anche da san Francesco quando era bambino. I resti delle strutture preesistenti sono visibili nella cripta della basilica.

La chiesa in stile gotico dispone di una facciata a capanna con un portale sormontato da uno splendido rosone, ai lati tre archi rampanti di sostegno, dei quali quelli posti sul lato destro sono inglobati nel monastero mentre quelli del lato sinistro si ergono sulla piazza. L’interno a singola navata, è ornato da affreschi del ’200 e del ‘300.

 In una cappella laterale è visibile il Crocifisso originale che secondo la tradizione parlò a San Francesco e una teca trasparente dove è custodito l’intatto corpo della Santa.

Orari: Ora legale 6,30-12 e 14-19, ora solare 6,30-12 e 14-18
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Piazza del VescovadoPiazza del Vescovado

La piazza del Vescovado è sita appena fuori la prima cinta muraria. 

La piazza, su cui si affaccia la Chiesa Di Santa Maria Maggiore e molti altri edifici in stile rinascimentale prende il nome dal fatto che fin dal 963 (e forse anche prima) c'è la sede della curia Vescovile.

In questa piazza San Francesco rinunciò pubblicamente davanti al Vescovo Guido ai beni paterni e qui si fece riportare poco prima della morte avvenuta poi presso la Porziuncola (oggi contenuta nella basilica di Santa Maria degli Angeli). 

 


Basilica di San Francesco:

Assisi - basilica di San FrancescoLa costruzione della basilica iniziò due anni dopo la morte di San Francesco, avvenuta il 3 Ottobre del 1226, nel luogo in cui egli stesso chiese di essere sepolto. I lavori di costruzione avvennero sotto la sovrintendenza di Frate Elia, successore di Francesco.  La basilica di San Francesco è in realtà strutturata in due basiliche sovrapposte quella Inferiore e quella Superiore. La basilica inferiore doveva assolvere un ruolo commemorativo e ospitare le spoglie del Santo mentre la basilica Superiore doveva assolvere il ruolo di luogo di preghiera.  Alle decorazioni interne di entrambe le chiese si sono dedicati i migliori artisti del tempo: Giotto, Cimabue, Lorenzetti, Jacopo Torriti,  entrando non si può che rimanere estasiati dalla bellezza e dalla ricchezza degli affreschi che ricoprono le mura e i soffitti. La basilica superiore dispone di una facciata gotica a capanna con un portale sormontato da un magnifico rosone, da notare il campanile laterale in forma quadrangolare ornato da trifore e bifore. La basilica inferiore, che si affaccia su di una piazza ornata da un loggiato , è preceduta da un piccolo atrio rinascimentale e vi si accede tramite uno splendido portale. L’interno a unica navata suddivisa in cinque campate conserva magnifici affreschi sulla vita di Cristo e sulle storie del Santo. Nella cripta venne scoperto il corpo del San Francesco protetto da tre lastre di Travertino. Attualmente le spoglie del Santo sono custodite sull’altare assieme ai suoi più fidati collaboratori (Leone, Masseo, Rufino e Angelo).

Orari: Ora Legale: Basilica Inferiore: orario legale 6-18,45, Basilica Superiore 8,30-18,45 – Ora Solare: Basilica Inferiore 6-17,45, Basilica Superiore 8,30-17,45
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Chiesa di San Pietro:

Fondata dalla comunità benedettina intorno al 1200 venne consacrata nel 1253 da Innocenzo IV. La basilica dispone di una facciata in pietra rosa del Subasio ornata da tre portali sovrastati da altrettanti rosoni. L’interno a tre navate divise da pilastri conserva affreschi del ‘200 e monumenti funebri del XIV secolo. Da notare la cupola formata da 31 scalini concentrici, nell’altare maggiore sono conservate le spoglie del primo vescovo di Assisi.

Via di San Francesco:

Si tratta della via medioevale che collega piazza del Comune con la basilica di San Francesco, su di essa si affacciano abitazioni in stile gotico, palazzi nobiliari, case in pietra e negozi di souvenir. Da notare: la loggia dei Maestri, Palazzo Giacobetti, l’oratorio dei Pellegrini, il portico del Palazzo Frumentario.

Santuario di Chiesa nuova

Chiesa nuova - AssisiIl Santuario nasce sul luogo in cui si trovava la casa paterna di san Francesco. I religiosi vi iniziarono la vita comune e l’ufficiatura della chiesa nel 1621. La chiesa è dedicata alla conversione del Poverello di Assisi (S. Franciscus conversus): infatti in essa si trova il sottoscala nel quale Pietro di Bernardone avrebbe rinchiuso il figlio dopo la fuga a Foligno per vendere stoffe e riparare con il ricavato la chiesa di san Damiano. È possibile visitare anche il fondaco dove il giovane Francesco si impegnava con il padre nell’esercizio della mercanzia. Le finestre sono impreziosite con vetri istoriati realizzati dal frate minore p. Alberto Farina (1975).

Sulla piazzetta antistante la Chiesa, sono state collocate due statue dello scultore Joppolo che raffigurano i genitori di san Francesco, il cui ricordo viene celebrato la seconda domenica di settembre di ogni anno, con la "Festa della famiglia di Francesco".

Nel convento di Chiesa Nuova è stata collocata una importante Biblioteca Storico-Francescana che raccoglie numerosi manoscritti (codici miniati, bolle papali, cronache), incunaboli e cinquecentine. Ospita pure un piccolo Museo di oggetti francescani sitemato in quella che fu l'abitazione del pittore assisano Tiberio Diotallevi (1470-1524).

La Fraternità che vi abita affianca al servizio pastorale e culturale e di accoglienza in Santuario, il servizio di cappellania per le sorelle Clarisse del Monastero di S. Quirico.

Basilica Santa Maria degli Angeli:

La basilica posta 4 km fuori le mura di Assisi venne costruita verso la fine del 1500 dispone di una slanciata cupola alta 79 metri sulla quale è posata una statua della Madonna. Si tratta di uno dei luoghi più suggestivi della zona, dove secondo la tradizione, nell’attuale roseto, al tempo pieno di rovi, vi si rotolò nudo San Francesco colto da rimorsi e dubbi, al contatto con il Santo però i rovi si trasformarono in rose senza spine dando origine alla “Rosa Canina Assisiensis” che ancora oggi cresce e fiorisce nel giardino. L’interno della chiesa a tre navate conserva numerosi tesori tra i quali la Cappella della Porziuncola dove dimorò intorno al 1200 San Francesco, la Cappella del Transito dove il Santo morì e la Cappella del Roseto. All’interno della basilica è allestito il Museo della Porziuncola che conserva oggetti di arte sacra.

Orari: 6,15-12,30 e 14,30-19,30
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Chiesa di San Damiano:

La chiesa quasi insignificante dal punto di vista architettonico riveste un ruolo chiave dal punto di vista storico-religioso.  La storia vuole infatti che in questa chiesa San Francesco ebbe la conferma della sua vocazione grazie al Crocifisso che gli rivolse la celebre frase “Vai e ripara la mia chiesa che sta crollando” e, sempre in questo luogo Francesco scrisse il Cantico delle Creature. Nella chiesa visse per un lungo periodo Santa Chiara fondando l’ordine delle Clarisse, qui compì alcuni dei suoi miracoli. All’interno della chiesa sono tuttora visibili affreschi trecenteschi e una copia del famoso crocifisso mentre nel santuario è visibile il chiostro, il refettorio e il giardino dove la santa coltivava i suoi fiori.

Orari: 10-12, 14-18 (ora solare 14-16,30)

assisi

Eremo delle Carceri:

La visita all’eremo è resa molto suggestiva dalla quiete e dallo splendido panorama sulla valle. In questo luogo San Francesco e i suoi discepoli si “carceravano” per pregare in assoluta solitudine e silenzio rotto solo dal cinguettio degli uccelli e dal fruscio delle foglie mosse dal vento. Nel XV secolo Bernardino da Siena vi costruì il convento dal quale attraverso una scalinata si accede alla Grotta di San Francesco dove il Santo si ritirava per riposare e meditare.

Orari: ora legale 8,30-18,30, ora solare 830-17,30
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LecceE’ per antonomasia la città d’arte del sud, conosciuta anche come “Firenze del Barocco”. La città, di origini messapiche, già nel III secolo a.C. fu dominio romano, dapprima come Municipio, poi come Colonia. Con la caduta dell’impero subì le invasioni barbariche e la dominazione bizantina. Durante quest'ultimo periodo venne favorita l’ascesa della vicina Otranto. Sotto la dominazione normanna il territorio leccese vide l’insediamento di monaci benedettini e diversi altri ordini religiosi, che favorirono la costruzione di chiese, monasteri e abbazie. I normanni diedero un forte impulso ai commerci e alle attività produttive, estendendo i confini del territorio fino a far diventare la città capoluogo del Salento. Si deve invece a Carlo V la riorganizzazione urbanistica della città, che gli conferì l’attuale aspetto. A Lecce, come in molte parti della Puglia, si è perfezionata nel tempo la lavorazione della cartapesta con la quale si costruiscono statue di presepi, madonne, crocifissi e maschere. Negli ultimi anni la produzione classica è stata affiancata a oggetti di design. Numerose sono le fiere che si svolgono durante tutto l’anno, la più famosa è quella dei presepi e dei pupi che si tiene nel periodo natalizio.

Coordinate GPS: 40.3515155, 18.175016099999993
Ufficio del Turismo: Via Vittorio Emanuele, 24

Da Vedere:

 

 

Il Castello di Carlo V

Il castello venne edificato nel 1537 su volere di re Carlo V che ne affidò i lavori a Gian Giacomo d’Acaya. La struttura venne costruita sui resti del medioevale castello di Re Tancredi, del Monastero di Santa Croce e della Cappella della Santa Trinità, ai quali vennero intitolati due bastioni. Anticamente il castello era circondato da un fossato colmato nel 1870. Due erano gli accessi consentiti da altrettanti ponti levatoi: quello a nord-est con lo stemma di Carlo V e quello secondario che si apriva verso le campagne. La forma trapezoidale del castello venne fortificata da una cinta di bastionata tra le più innovative dell'epoca, in grado di resistere ad  assalti con armi da fuoco. Di notevole pregio sono gli interni a partire dalle luminose scale e dai saloni finemente decorati con volte ad ogiva sostenute da possenti colonne in pietra. Attualmente il castello viene utilizzato per mostre, eventi e manifestazioni enogastronomiche. Al primo piano è ospitato il museo della cartapesta con oltre 100 opere esposte, l'ingresso è gratuito e segue gli orari del castello.

Orari: 9-13 e 17-21
Ingresso: Gratuito
Il castello non è attrezzato per disabili

Chiesa di San Nicolò e Cataldo

La chiesa, tra le più antiche della città, venne edificata nel 1180 su volere di Tancredi d’Altavilla, conte di Lecce, che la donò ai Benedettini. Nel 1494 passò all'ordine degli Olivetani che nel 1716 fecero ristrutturare la facciata dall'architetto e scultore Giuseppe Cino. La chiesa conserva ancora il suo portale e il rosone di epoca romanica, perfettamente armonizzati con i rifacimenti barocchi. L’interno, piuttosto austero, è a tre navate divise da pilastri policromi. Annesso alla chiesa è il convento degli Olivetani con il chiostro e il cimitero.

Piazza Duomo

La piazza, nelle attuali fattezze, si può far risalire al 1761. Nei periodi precedenti assolse ruoli militari, religiosi e civili.  L'enorme suggestione che provoca nei visitatori è dovuta al colore della pietra con la quale sono costruiti gli edifici che vi si affacciano, massima espressione del barocco pugliese. Tra di essi : Il Duomo con il campanile a 5 piani, il Palazzo Vescovile, il Seminario.


LecceDuomo

Edificato intorno al 1100 venne ristrutturato nel ‘600 ad opera di Giuseppe Zimbalo. La facciata collocata frontalmente alla piazza è un trionfo del barocco pugliese leccese che culmina con la statua di Sant’Oronzo, posta al centro di un trionfale arco che si accompagna visivamente alle sottostanti edicole con le statue di San Giusto e San Fortunato. L’altra facciata della chiesa semplice e sobria, ma al contempo molto elegante, è valorizzata da un portale in bronzo opera di Manzù e dalle statue di San Gennaro, San Ludovico da Tolosa e San Pietro e Paolo. L’interno è a tre navate divise da possenti pilastri, con soffitto ligneo a cassettoni con dorature che incorniciano splendide tele dipinte. Le navate della chiesa conservano ben 12 altari costruiti in pietra leccese dagli architetti Giuseppe Zimbalo, Giuseppe Cino e Cesare Penna.

Palazzo Vescovile

Il palazzo, di cui si hanno notizie già dal ’400, venne ampiamente rimaneggiato nel corso del ‘700. Attualmente si presenta con un basamento in bugnato sormontato da un elegante loggiato con al centro uno dei primi orologi pubblici cittadini.

Seminario

Il palazzo opera di Giuseppe Cino ha una facciata in bugnato liscio con splendide cornici alle finestre e un loggiato a tre archi. Nel cortile interno del palazzo è posto uno splendido pozzo riccamente decorato. L’interno del palazzo ospita il museo diocesano di arte sacra dove sono raccolti dipinti, argenti, sculture e paramenti liturgici

Orari: Inverno Martedì-Sabato 9,30-12 e 16-19; Estate 9,30-12 e 17-20
Ingresso: 1 € chiostro, cappella e sale della galleria; 4€ chiostro, cappella, sale della galleria e museo.

leccePorta Napoli

La monumentale porta, costruita verso la metà del cinquecento in onore di Carlo V, venne disegnata da Gian Giacomo d’Acaya. L’obelisco a Ferdinando I precede la porta, mentre nell’arco è visibile l’aquila bicipite simbolo dell’impero asburgico.

Piazza Sant’Oronzo

La piazza, di origini molto antiche, nel corso del tempo ha cambiato più volte fisionomia fino all’ultima, avvenuta in epoca fascista, con la quale venne sventrato il quartiere delle botteghe. L’attuale nome venne dato alla piazza nel 1656 in seguito ad una tremenda epidemia di peste dalla quale, secondo la tradizione, Lecce venne risparmiata grazie all’intercessione di Sant’Oronzo, protettore della città. Al centro della piazza venne posta una statua in onore del Santo.

Anfiteatro Romano

Posto in corrispondenza di piazza Sant’Oronzo, l’anfiteatro venne parzialmente portato alla luce tra il 1904 e il 1938. Edificato nel II secolo d.C. in pietra di tufo ha una lunghezza di 102 metri per 82 metri di larghezza e poteva ospitare fino a 14.000 spettatori.

Chiesa di Santa Croce

La costruzione della chiesa iniziò nel 1549 ad opera di Gabriele Riccardi, Giuseppe Zimbalo e Cesare Penna che, aiutati dai migliori maestri scalpellini dell’epoca, crearono uno dei più mirabili esempi di barocco leccese. La chiesa venne terminata solamente nel 1699. Questo lungo lasso di tempo lasciò i suoi segni soprattutto nei vari stili che vi si sono sovrapposti formando però un armonioso complesso architettonico. La parte bassa della facciata con le sue sei colonne lisce è opera di Riccardi mentre il portale con le sue doppie colonne corinzie sormontate dallo stemma di Filippo III di Spagna è opera dello Zimbalo. La parte alta della facciata è un tripudio di ornamenti tra i quali 13 putti abbracciati a simboli del potere temporale, ai lati le statue di San Benedetto e San Celestino mentre al centro un rosone con un’elaborata ghiera e fini intagli. Nei restanti spazi è un susseguirsi di immagini pagane e cristiane alternate a fiori, festoni, animali, angeli, melograni e stemmi. L’interno alto e luminoso è suddiviso in tre navate da sei file di colonne con capitelli finemente decorati;  la navata centrale, più alta delle laterali, dispone di un soffitto ligneo a cassettoni dorati. Di notevole bellezza i decori degli altari laterali.

lecceConvento dei Celestini

Il palazzo costruito tra i 1659 e il 1695, è ora sede degli uffici dell’amministrazione provinciale di Lecce. In passato fu per un lungo periodo sede dell’ordine dei Celestini, i quali svolgevano al suo interno un’intensa attività culturale. Fu Napoleone, nel 1807, a scacciare i Celestini dal palazzo e a destinarlo all’Intendenza di Terra d’Otranto. Di particolare bellezza è la facciata in bugnato intervallato da lesene con cornici barocche alle finestre.

Botteghe di Cartapesta

Passeggiando per il centro cittadino non mancate di entrare in una delle caratteristiche botteghe dove gli artigiani della cartapesta, utilizzando materiali poveri come carta, stracci, colla e gesso, riescono a produrre delle vere e proprie opere d'arte al pari di quelle scolpite nel marmo o nella pietra. Molti artigiani sono lieti di ospitare i turisti nei loro laboratori dove è possibile assistere alla creazione di statue, maschere, bambole ed altri oggetti.

Pubblicato in Salento: che cosa vedere

La città venne fondata intorno al 550 da profughi della città Helvia Ricina, nel 1138 si ha la fondazione del primo comune sorto dall’unione di Macerata con Poggio San Giuliano, mentre nel 1320 venne riconosciuta come sede vescovile da Giovanni XXII, nei periodi successivi subì vari domini fino ad essere annessa nel 1445 allo stato Pontificio. Alla fine del 1700 venne occupata dai Francesi e successivamente passò sotto il dominio Austriaco per poi entrare a far parte del Regno d’Italia.

Coordinate GPS: 43.2984268, 13.45347670000001
Ufficio del turismo: Corso della Repubblica, 32 – Info Point Piazza Mazzini, 1 e Via Don Minzoni, 24

Da vedere:

Piazza della Libertà:

La piazza rappresenta il cuore della città su di essa si affacciano: il palazzo del Comune costruito in cotto nel XVII secolo nel cortile interno racchiude una raccolta di reperti provenienti dall’antica Helvia Recina nella parte alta dispone di una lunga balconata mentre nella parte bassa è percorso da un porticato, Il Palazzo della Prefettura, la Torre civica alta 64 metri e dalla cui terrazza si può godere di uno stupendo panorama che va dai monti Sibillini al mare, il teatro Lauro Rossi vero gioiello del 700 ornato di stucchi e finti marmi è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, la chiesa di San Paolo, la Loggia dei Mercanti.

Palazzo Buonaccorsi

Dopo le notevoli opere di restauro terminate nel 2009 il palazzo è divenuto sede del Museo della Carrozza e dei Musei Civici. Il palazzo fu edificato su volere di Simone Buonaccorsi che ne affidò la progettazione a Giovanni Battista Contini.

Il Cattedrale:

Edificata una priva volta intorno alla metà del 1400 venne riedificata nel 1700 su disegno dell’architetto Cosimo Morelli. La facciata esterna non è terminata mentre l’interno opera di Luigi Vanvitelli è a tre navate e ornato di stucchi, marmi e lavorazioni in ferro battuto. Di particolare pregio due tele conservate nel presbiterio “l’Immacolata” e la “Natività di Maria” entrambe di Sebastiano Conca, mentre è attribuita a G. Spagna la “Madonna della Misericordia”

Lo Sferisterio:

Sicuramente si tratta del monumento più noto ed originale della città, venne edificato intorno al 1820 per ospitare le partite di palla al bracciale sport molto in voga in quell’epoca in tutta l’Italia centrale. La costruzione venne finanziata da un gruppo di facoltosi Maceratesi che bandirono un concorso per il progetto, vinto da Salvatore Innocenzi al quale però subentrò Ireneo Aleandri.  La costruzione doveva ovviamente rispettare le esigenze di gioco, quindi dispone di un grande muro che serviva come batti-palla alto 18 metri e lungo 90 metri e tutt’intorno un’arena semicircolare con palchi coperti sorretti da colonne e un’elegante balconata. La struttura poteva ospitare fino a 7000 persone. Fu nel 1921 che al conte Pieralberto Conti per far conoscere al pubblico la cantante Francisca Solare venne l’idea di utilizzare lo Sferisterio per la rappresentazione di un’opera come l’Aida. Vista l’acustica perfetta ed il successo ottenuto da allora la struttura viene utilizzata per manifestazioni Canore e Concerti.

Palazzo Ricci:

Sebbene non sia noto l’architetto che ideò il palazzo si sa per certo che venne acquistato nel 1608 da Gegoria Petrocchini da Montelparo per farne dono alla nipote in occasione del suo matrimonio con Antonio III Ricci. Nel 1976 il palazzo è stato oggetto di notevoli restauri che lo hanno riportato agli antichi splendori, oggi i suoi interni ospitano la Galleria di Arte Contemporanea con opere di artisti del 900 italiano.

Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti

La biblioteca che conserva al suo interno più di 350.000 volumi è stata fondata nel 1773 ed è attualmente una delle più importanti delle Marche. Al suo interno custodisce circa 10.000 manoscritti oltre che incunaboli ed edizioni del XVI secolo.

Orari: 9-13 e 14,30-18,30 chiusa la domenica sabato 9-13

urbino

Marche 

Dal 1998 il centro storico della città è annoverato tra il patrimonio dell’UNESCO. La città è indissolubilmente legata a Federico III da Montefeltro il cui ducato è durato dal 1442 al 1482, in questo lasso di tempo Federico, considerato un perfetto esempio di principe rinascimentale e amico di Lorenzo de Medici creò una città talmente ricca d’arte da poter competere con Roma o Firenze.  Il figlio Giudobaldo proseguì nella sua opera fino alla morte avvenuta nel 1500. Durante questo periodo vennero costruiti il Palazzo Ducale e la cinta muraria. Per abbellire la città vennero richiamati artisti da tutt’Italia, fu in questo periodo che Urbino diede i natali a due grandi artisti italiani come Raffaello e Bramante. Alla morte di Giudobaldo il ducato passò al nipote Francesco appartenente alla famiglia Della Rovere, la corte venne trasferita a Pesaro e da questo momento comincerà il declino della città che durerà fino all’elezione a papa di Clemente XI. Il nuovo papa appartenente alla famiglia Albani diede nuovo impulso alla città grazie ad una spinta all’edilizia sia civile che religiosa. La visita del centro storico della città non può che cominciare da una delle 4 porte di accesso: Porta S. Lucia, Porta San Bartolo, Porta Valbona e Porta Lavagine.

Coordinate GPS: 43.7262567, 12.636563300000034
Ufficio del Turismo: Via Puccinotti, 36

Da Vedere:

La Cinta Muraria:

La cinta venne fatta erigere da Giugiobaldo, ha una caratteristica forma a fuso e utilizza le più moderne tecniche di costruzione dei tempi come i baluardi difensivi a pianta cuneiforme

Piazza del Mercatale:

Anticamente veniva usata come piazza del mercato ora invece è adibita a parcheggio da questa piazza può cominciare la visita della città attraverso la porta Valbona.


urbinoPalazzo Ducale-Galleria Nazionale delle Marche:

Le impressionanti dimensioni della reggia che può ospitare migliaia di persone hanno permesso che vi trovassero sede la sovrintendenza ai beni artistici e storici delle Marche, La Galleria Nazionale delle Marche, il museo archeologico di Urbino, i sotterranei e il museo della ceramica. Il palazzo venne costruito nel XV secolo su volere di Federico da Montefeltro, tre sono gli architetti a cui si deve la mirabile riuscita dell’opera: Maso di Bartolomeo, Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini. Il primo nucleo del palazzo denominato “Palazzetto della Jole” fu edificato su volere del padre di Federico e da questo nucleo partì Maso di Bartolomeo per la progettazione dei primi lavori. All'architetto Luciano Laurana vanno  attribuiti la costruzione della facciata dei torricini, lo scalone d’onore, la biblioteca, il salone del trono, la sala degli angeli, la sala delle udienze e il famoso studio del Duca Federico. L’architetto Francesco di Martini si occupò invece della progettazione dell’impianto idrico del palazzo e della facciata ad ali. Di particolare bellezza è il cortile d’onore simbolo dell’arte del 400 italiano, il quale permetteva l’accesso alle sale destinate all'attività pubblica, ai sotterranei oltre che allo scalone d’onore che conduce alle sopra-logge. Da non perdere la Galleria Nazionale delle Marche dove troviamo: l’alcova del duca Federico con mobili del xv sec., l’appartamento del Duca Federico che custodisce alcuni dipinti di Piero della Francesca tra i quali La Flagellazione e la Madonna di Senigallia; l’appartamento della Duchessa dove nel salotto troviamo la Muta di Raffaello e Santa Caterina d’Alessandria mentre nella camera da letto troviamo l’Ultima Cena e la Risurrezione di Tiziano, 7 arazzi degli atti degli apostoli tessuti su cartoni di Raffaello ornano invece la sala del trono usata dal Duca come salone delle feste.

Orari: da martedì a domenica 8,30-19,15 lunedì 8,30-19,15
Ingresso: intero 5€ ridotto 2,5€
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Via Raffaello e la casa del pittore

Caratteristica via con case in cotto che parte dal portico di San Francesco e sale al cuore della città, nella via troviamo la casa natale di Raffaello acquistata dal padre Giovanni Santi nel 1460 ora sede dell’Accademia di Raffaello. All’interno della casa sono visibili alcune opere dell’autore e del padre  tra le quali l’affresco della Madonna con Bambino dipinto in giovinezza.

Orari: giorni feriali 9-14 festivi 10-13
Ingresso: 3,5€
Vai al Sito

UrbinoIl Duomo:

Il duomo in stile neoclassico è stato quasi completamente ricostruito dopo il terremoto del 1781 che danneggiò seriamente la cupola e ne provocò il successivo crollo. Nella facciata opera di Morigia trovano dimora 7 statue tra le quali quella di San Crescentino protettore della città. L’interno è a tre navate, nella navata centrale ha sede l’altare dove si può ammirare il dipinto di Untemberger della “Madonna Assunta” alla quale è dedicata la chiesa, la grande cupola è decorata con le immagini dei quattro evangelisti

Oratorio di San Giovanni Battista:

La chiesa che risale alla fine del 1300 racchiude al suo interno dei magnifici affreschi in stile gotico dipinti dai fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni oltre che un bel soffitto ligneo carenato

Ufficio del Turismo: Via delle Repubbliche Marinare

Cuore della Costiera Amalfitana, la splendida città è adagiata ai piedi dei monti Lattari in un intricato reticolato di viuzze, passaggi coperti e scalinate che confluiscono su Via Lorenzo d’Amalfi, principale via cittadina. La città di antiche origini, secondo la leggenda venne fondata da Ercole che qui vi depose la sua amata Amalfi, ninfa dagli occhi del colore del mare, in realtà si pensa che a fondarla siano stati gli abitanti di Scala intorno al VI secolo. Amalfi visse il suo  periodo di massimo splendore a partire dal 839, quando venne dichiarata Libera Repubblica Marinara fino al 1137, anno in cui venne sottomessa ai normanni. Parte dell’abitato e dell’enorme patrimonio artistico accumulatosi in questo periodo è stato negli anni distrutto da mareggiate e frane, ciò nonostante Amalfi rimane uno dei luoghi simbolo del turismo in Italia.Amalfi La grande ricchezza accumulata durante il periodo e l’enorme influenza orientale ebbero un’enorme riflesso anche sulla vita politica e culturale della città, consentendo la divulgazione in occidente di conoscenze e scoperte orientali, prima tra tutte l’utilizzo della bussola. Da Vedere:

 

 

 

 


Il Lungomare

Tra i più belli della costiera e probabilmente d’Italia, il lungomare si estende dalla Torre di Amalfi fino all’albergo Luna, al centro il municipio che ospita al suo interno il Museo Civico dove è custodita “La Tabula Amalphitana”, raccolta di leggi marittime e consuetudini dell’abitato.

Duomo di AmalfiIl Duomo

Simbolo indiscusso della città, testimone del glorioso passato cittadino, il duomo si erge maestoso in cima ad una ripida scalinata che parte dalla piccola piazza Duomo, ornata da una fontana con la statua di Sant’Andrea. L’accesso al duomo avviene tramite un atrio porticato sul quale si aprono anche l’accesso al Chiostro del Paradiso ed alla Cappella del Crocifisso. Le visite al duomo partono dal Chiostro del Paradiso per proseguire nella Cappella del Crocifisso o Vecchio Duomo costruito dal duca Masone I, che attualmente ospita il Museo Diocesano con importanti reperti di epoche varie. Dal vecchio duomo una scalinata conduce alla splendida cripta, magnificamente decorata da affreschi e mosaici risalenti al XVI secolo, che conserva le spoglie di Sant’Andrea, patrono della città. Da notare le statue marmoree di San Lorenzo e Santo Stefano opera di Pietro Bernini (papà di Gian Lorenzo). Un’altra scalinata conduce alla Cattedrale in stile barocco, edificata tra il 1202 e il 1215. Da notare al soffitto tele dipinte da Andrea d’Este e la splendida porta bronzea fusa a Costantinopoli e donata alla città da un ricco amalfitano nel 1065.

Duomo di AmalfiIl Chiostro del Paradiso

Si tratta dell’antico cimitero dei nobili di Amalfi, edificato tra il 1266 e il 1268. Caratteristici sono i suoi archi acuti intrecciati e sorretti da colonne bizantine. Al centro un giardino con pozzo per la raccolta delle acque.

La Grotta dello Smeraldo

Famosa per il colore verde smeraldo e per i particolari effetti cromatici delle sue acque che riflettono la luce che filtra dalle rocce. La grotta si trova a 5 chilometri  da Amalfi nella baia di Conca dei Marini, è raggiungibile sia via terra che via mare. Se vi recate in auto cercate di arrivare al mattino presto in quanto il parcheggio è molto piccolo e sempre affollato, lungo la strada è praticamente impossibile parcheggiare mentre se vi recate in autobus partendo da Amalfi dovete prendere la linea per Positano/Sorrento e scendere alla fermata Grotta dello Smeraldo, un comodo ascensore vi condurrà alla grotta. Sia da Amalfi che dagli altri paesi della Costiera Amalfitana partono quotidianamente da Giugno a Ottobre diverse imbarcazione che conducono alla Grotta ad un prezzo piuttosto contenuto. La gita (da Amalfi) dura all’incirca 1 ora, i biglietti si acquistano alle biglietterie poste nel piazzale del porto. La Grotta, larga 30 metri per 60 metri e con un’altezza massima di 24 metri, è visitabile attraverso un comodo servizio di barchette che conducono i turisti vicino alle numerose stalattiti e stalagmiti. La presenza di tali formazioni, che si creano solo in ambienti asciutti, sono la dimostrazione che una volta la grotta non era bagnata dalle acque, le quali sono filtrate solo in un secondo momento in seguito alle mutate condizioni del livello del mare.Grotta dello Smeraldo

Pubblicato in La Costiera Amalfitana

La città che dà il nome ai famosi “Baci” ha sicuramente origini Umbre ma, è durante il periodo Etrusco che acquisisce notevole sviluppo divenendo una delle 12 città della confederazione. Testimonianza dell’importanza acquisita in epoca Etrusca sono le mura di cinta tuttora visibili e alcune delle 7 porte. Durante il periodo romano venne assoggettata a Roma, fino alla caduta dell’impero quando subirà le dominazioni dei Bizantini, dei Goti e dei Longobardi. Tra XI e il XII secolo la città divenne un Libero comune godendo di un periodo di grande floridezza. Durante il 1400 venne dominata dalla famiglia Baglioni, per essere successivamente annessa allo stato pontificio. Per visitare il centro storico  della città si consiglia di lasciare i mezzi nei parcheggi periferici  (Piena di Massiano e Fontivegge) e utilizzare il minimetro (Vai al Sito), le scale mobili e gli ascensori.   Da non perdere una passeggiata in corso Vannucci considerata la via dello struscio. La Card Perugia Città Museo dà la possibilità di entrare a prezzi ridotti in vari musei.

Coordinate GPS: 43.1107168, 12.390827899999977
Ufficio del Turismo: Piazza Matteotti, 18

              Perugia

 Da Vedere

Piazza IV Novembre e Fontana Maggiore

La piazza che sorge ove una volta era il Foro Romano è da sempre il centro della vita culturale e religiosa della città, su di essa si affacciano il Palazzo dei Priori e la Cattedrale mentre al centro è ornata dalla magnifica Fontana Maggiore opera di Nicola e Giovanni Pisano. La fontana venne realizzata con lo scopo di rifornire la città dell’acqua proveniente dal monte Pisano; si compone di due vasche poligonali sovrapposte a loro volta sormontate da una coppa bronzea. La vasca inferiore è ornata da formelle rappresentanti i segni dello zodiaco, mentre quella superiore è ornata da 24 statuette rappresentanti santi, figure mitologiche e allegoriche.

Cattedrale di San LorenzoCattedrale di San Lorenzo:

La cattedrale edificata a più riprese e mai ultimata venne cominciata intorno alla fine del 900 e consacrata solamente nel 1569. Sul fianco sinistro, parzialmente rivestito da marmo bianco e rosa, troviamo il pulpito dal quale predicò Bernardino da Siena. La facciata è ornata da un bel portale opera di Pietro Carattoli, mentre l’interno a tre navate divise da colonne ottagonali è rivestito di stucchi del ’700. Dalla sagrestia si accede ai  chiostri della canonica dove si tennero alcuni conclavi.

Orari: 8-12 e 16-18,30 

Museo Capitolare:

Allestito all'interno della canonica ospita dipinti di notevole pregio, paramenti sacri, oreficerie e sculture. Dal museo con una visita guidata si può accedere all’ area archeologia sotterranea su di un percorso che si snoda per circa 1 km.

Orari: Ottobre/Marzo feriali 9-14 festivi 10-17, Aprile/Settembre 10-17 / Chiuso il Lunedì.

 

Palazzo dei PrioriPalazzo dei Priori con galleria nazionale:

Il Palazzo che si affaccia su Piazza IV Novembre e su via Vannucci venne edificato tra la fine del 1200 e il 1443, le varie fasi costruttive sono evidenti nella facciata. Il palazzo è ornato da merli mentre al piano superiore è ingentilito da belle trifore gotiche. Dalla facciata sulla piazza, tramite un portale sormontato da un Grifo e da un Leone, si accede alla splendida sala dei Notari ornata da affreschi rappresentanti leggende, favole e stemmi con 8 archi che sostengono il soffitto (orari 9-13 e 15-19 con ingresso libero). Il palazzo è sede del Comune e della Galleria Nazionale dell’Umbria. La Galleria che dal 2002 occupa una superficie di circa 4.000 mq ospita dipinti del Perugino, del Pinturicchio, di Duccio di Buoninsegna e del Beato Angelico oltre che una sala dei Tessuti e la sala del Tesoro.

Orari: 8,30-19,30, chiuso il lunedì
Ingresso: intero 6,50€, ridotto 3,25€
Vai al Sito

Collegio della Mercanzia:

Occupa parte del piano terra del Palazzo dei Priori. Entrando dal portale a sinistra si entra nella sala delle udienze della corporazione rivestita da pannelli di legno intagliati.

Orari: Marzo/Ottobre 9-12,30 e 14,30-17,30, festivi 9-13; Novembre/Febbraio Mar, Giovedì, Venerdì 8-14 Mercoledì e Sabato 8-16,30
Prezzi: Intero 4,5€ cumulativo con La Mercanzia 5,5€

Collegio del Cambio:

Il collegio sito all'interno del Palazzo dei Priori, fu la sede della corporazione dei Cambiavalute. Tramite un portale in legno intarsiato si accede al collegio nel quale è visibile la sala delle Udienze con affreschi del Perugino.

Orari: 9-12,30 e 14,30-17,30, festivi 9-13
Ingresso: Intero 4,5€ cumulativo con La Mercanzia 5,5€

Museo Archeologico Nazionale:

Il museo  ha sede nel Complesso Architettonico di San Domenico. Il complesso  è stato edificato nel 1233 con la fondazione dell’ordine Domenicano.  Il museo si dispone intorno al Chiostro Grande ornato da un doppio loggiato e si compone al primo piano di una sezione etrusco-romana disposta nelle ex celle dei monaci intorno al seicentesco loggiato, di una sezione con reperti preistorici e paleontologici derivanti dalla collezione Bellucci. Al piano superiore troviamo reperti appartenenti all’età del Bronzo e del Ferro. Notevole la collezione di amuleti e strumenti magico-religiosi in parte provenienti dalla collezione Bellucci.  In un ambiente sotterraneo troviamo la ricostruzione della tomba di Cai-Cutu.

Orari: tutti i giorni 8,30-19,30, Lunedì 10-19,30
Ingresso: Intero 4€
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PerugiaPiazza San Francesco:

La piazza si trova alla fine di via dei priori. Su di essa si affacciano la Chiesa di San Francesco al Prato con l’attiguo oratorio di San Bernardino e l’Accademia delle belle Arti. La chiesa che dispone di una bellissima facciata sin dalla sua edificazione ha avuto notevoli problemi di stabilità non risolti dai diversi interventi che si sono succeduti al punto che attualmente non dispone della volta crollata. L’interno a singola navata è accessibile solamente in occasione di manifestazioni.  Dalla piazza si accede a caratteristici viottoli.

Palazzo del Capitano del Popolo:

Eretto intorno alla fine del ‘400 è ornato da un portale con due Grifi Perugini, il primo piano è ornato da bifore,  dalla loggia del Palazzo i banditori leggevano gli editti e le ordinanze. Oggi è sede del tribunale.

Museo Capitolare della chiesa di San Lorenzo:

La chiesa costruita in diverse fasi e mai terminata ospita assieme a vari edifici della Canonica il museo Capitolare. Il museo ospita oreficerie, sculture, paramenti sacri e dipinti di notevole pregio. Dai sotterranei della cattedrale è possibile accedere all’Area Archeologica degli Scavi di San Lorenzo, percorso guidato alla scoperta dei resti della città nelle varie fasi storiche: etrusca, romanica, medioevale. La visita avviene solo su prenotazione e dura circa 45 minuti.

Orari: Aprile/Settembre 10-17, Ottobre/Marzo 9-14; chiuso il lunedì
Ingresso: Intero 6€, ridotto 5€

Perugia - San PietroChiesa di San Pietro:

La chiesa, eretta verso la fine dell’anno 1000 sui resti di un preesistente tempio paleocristiano, è inglobata nell'adiacente monastero ora di proprietà della facoltà di Agraria. Si entra alla basilica tramite un ricco portale che si apre all'interno del chiostro. L’interno, a tre navate divise da 18 colonne,  custodisce una tale quantità di opere d’arte da essere quasi considerato un museo, da notare le tele con scene di vita di Gesù e del Vecchio e Nuovo Testamento e “La Pietà” del Perugino. All'interno del Monastero troviamo un chiostro maggiore in stile rinascimentale e un chiostro minore o delle Stelle è inoltre presente un orto botanico medioevale e i resti di antiche peschiere.

Orari 7-12 e 15-18

Via dei Priori

Strada con eleganti palazzi, edifici religiosi, negozietti, laboratori d’arte dalla quale si diramano caratteristici viottoli medioevali

Porte:

Numerose sono le porte che si aprono sulle mura di cinta della città Porta Marzia, Arco Etrusco,  Porta Sant’Angelo, Porta San Pietro

Chiesa di San Michele Arcangelo

E’ il primo edificio religioso costruito a Perugia oltre ad essere una delle prime chiese paleocristiane d’Italia.

La chiesa di San Michele Arcangelo sorge all’interno del rione Porta Sant’Angelo nel tratto terminale di corso Garibaldi. 

L’aspetto attuale del luogo, inglobato all’interno della cinta muraria, non permette di capire il significato che il tempio rivestì per secoli; collocato in un’altura, fuori città, era l’unico edificio ove poter praticare il culto cristiano in una città ancora dominata da cultura pagana.

Paragonabile alle chiese romane di Santa Costanza e Santo Stefano Rotondo, ha pianta circolare.

Una volta in centro si può raggiungere la chiesa di San Michele Arcangelo percorrendo a piedi il corso Garibaldi o lasciando l’auto in prossimità del cassero che ospita il Museo delle Porte e delle Mura urbiche.

 Casa del Cioccolato

Luogo dedicato ai golosi e agli amanti del cioccolato che in questo luogo, unico al mondo, potranno intraprendere un percorso attraverso immagini, curiosità, confezioni e filmati attraverso un secolo di arte cioccolatiera italiana. Con la visita allo Storico Museo si potranno scoprire le varie tecniche di lavorazione che vanno dalla materia prima, alla lavorazione, fino alla degustazione del prodotto finito. Il percorso prosegue con la visita alla fabbrica e alla scuola del cioccolato dove vi sarà possibile cimentarvi nella creazione di un piccolo capolavoro di bontà. Alla fine del tour è possibile acquestare qualche prelibattezza all'interno del Gift Shop

Ubicazione: Viale San Sisto 207/C - Perugia
Orari: Lunedì/Venerdì 9-13 e 14-17,30; Sabato 10-16 (chiuso nei mesi di Gennaio, Febbraio, Giugno, Settembre). E' consigliata la prenotazione al numero verde 800.800907
Ingresso: Intero 9€, Ridotto 7€ (dai 6 ai 12 anni)
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La città posta in una piana a ridosso dei monti Cimini è conosciuta anche con il nome di “Città dei Papi” in seguito al lungo periodo in cui i papi la scelsero come loro dimora. Di sicure origini Etrusche la città già nel VII secolo A.C. fu sotto il dominio di Roma alla quale per un lungo periodo contese il primato in numero di abitanti. La sua posizione strategica sulla Cassia fece sì che con la caduta dell’impero romano i longobardi la scegliessero come centro difensivo fu infatti intorno all'anno 1000 che la cinta muraria della città venne ampliata e fortificata. Nel XII secolo la città divenne sede papale rimanendovi per un lungo periodo durante il quale godette di notevole splendore.

Coordinate GPS: 42.5402375, 12.033791400000041
Ufficio del Turismo: Via Ascenzi, 4

La città dispone di ampi parcheggio a pagamento posti appena fuori le mura dai quali in pochi minuti è raggiungibile il centro cittadino

Da vedere:

ViterboLa città è tranquillamente visitabile da soli a piedi ma, se volete avere una conoscenza più approfondita della storia della città e scoprire i suoi segreti attraverso i suoi angoli più nascosti potete partecipare ad uno dei numerosi tour guidati proposti dalle guide del luogo. Si può scegliere tra tour adatti ai bambini, tour sulla città medioevale e tour sulla Viterbo sotterranea, alcuni tour comprendono anche degustazioni di prodotti tipici locali. Per maggiori informazioni visitate il sito Tesori d'Etruria oppure telefonate al numero 0761 220851. I tour partono da Piazza della Morte.

Palazzo dei Papi:

il Palazzo costruito nel 1257 su volere di papa  Alessandro IV sorge sul vecchio palazzo vescovile. Il vecchio palazzo venne modificato e abbellito per ospitare i pontefici, attualmente si presenta con una facciata in forme gotiche abbellita da una merlatura e da bifore. Si accede al palazzo tramite una scalinata, alla destra della quale troviamo la loggia ormai simbolo della città. Dalla loggia, ornata da arcate gotiche finemente decorate e da una fontana del quattrocento, si gode di un magnifico panorama sulla pianura sottostante. L’interno del Palazzo dal 2000 ospita il “Museo del Colle del Duomo”

Orari: inverno 10-13 e 15-18, estate 10-13 e 15-20
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            Viterbo - Palazzo dei Papi

Cattedrale:

la cattedrale dedicata a San Lorenzo è posta sull’omonima piazza, nel cuore medioevale della città. Costruita nel XII secolo ha subito notevoli rimaneggiamenti nel corso dei secoli tra i più pesanti quelli del 500 e notevoli restauri dovuti alle distruzioni avvenute durante la II guerra mondiale. Di origini trecentesche è il campanile ornato da doppie bifore. L’interno è a tre navate divise da colonne con dieci cappelle laterali, da notare le decorazioni dei pavimenti, il sarcofago di Giovanni XXI, la vasca battesimale del XV secolo, il busto di Letizia Cristina Bonaparte e l’affresco della madonna con bambino.

Santa Maria Nuova:

costruita intorno all'anno 1000 si tratta sicuramente della chiesa più antica della zona. Realizzata in stile romanico, dispone di un interno a tre navate diviso da colonne di notevole fattura. Da notare i soffitti con dipinti del XV secolo, il pulpito in pietra dove predicò anche Tommaso d’Aquino, un trittico dipinto su cuoio nel XIII secolo e gli affreschi che ornano le nicchie.

Piazza San Carluccio:

caratteristica piazzetta, contornata da abitazioni di epoca medioevale, punto di transito per giungere al Quartiere San Pellegrino

Quartiere San Pellegrino:

Viterbo - Quartiere San pellegrinocuore del quartiere sono l’omonima via e la piazzetta sulla quale si affaccia Palazzo degli Alessandri. Tutt'intorno un susseguirsi di viuzze, piazzette, torri, archi e case medioevali perfettamente conservate ornate dai tipici profferli (scalette esterne), da vedere la Casa a ponte. Caratteristica delle case di questo quartiere è di essere costruite con blocchi di pietra senza fondamenta ma direttamente sul tufo.

Chiesa di San Sisto:

la chiesa è stata costruita intorno al IX secolo su di un preesistente edificio sacro probabilmente di epoca romana. La chiesa durante i bombardamenti avvenuti durante la II guerra mondiale subì gravi danni che richiesero notevoli lavori di restauro. L’interno a pianta basilicale è diviso in tre navate da colonne dalle originali fattezze. Da notare: l’ara di epoca romana utilizzata per i battesimi, l’altare maggiore costruito con frammenti di sculture di epoca romana, il dipinto della Madonna con Bambino e Santi di Neri di Bicci e la cripta.  Due campanili di epoche differenti ornano l’esterno della chiesa

Fontana Grande

Viterbo - Fontana GrandePosta all'inizio della centralissima Via Cavour, la fontana è alimentata dalle acque di un antichissimo acquedotto etrusco. Costruita nel XIII secolo venne pesantemente restaurata nel 1424. La sua forma, assai diffusa nel viterbese, è costituita da una vasca a croce greca sovrastata da due tazze sovrapposte sorrette da uno stelo.

Museo Nazionale Etrusco:

il museo ha sede all'interno della Rocca Albornoz , palazzo costruito verso la fine del 1300 su volere dello stesso cardinale. All'ingresso del palazzo da notare la fontana con stemma della famiglia Della Rovere. Il museo che ha sede al primo piano della Rocca ospita i ritrovamenti effettuati nell'area del Viterbese in particolare ad a San Giovenale, Acquarossa e Musarna. Visitando il museo si avrà un’idea della vita quotidiana della civiltà etrusca grazie ad una sezione dedicata alla vita domestica con esposizione di vasellame e suppellettili, una sezione è invece dedicata alla struttura delle case con la ricostruzione d un portico e l’evoluzione delle tecniche murarie.

Orari: 8,30-19,30
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Museo Civico:

il museo ha sede presso il chiostro gotico della chiesa di Santa Maria della Verità. Riaperto nel 1994 dopo radicali lavori di restauro attualmente custodisce tra i vari reperti il sarcofago della “Bella Galiana”, una collezione di ceramiche da farmacia e una raccolta numismatica. Di notevole pregio molte delle opere esposte nella Pinacoteca

Orari: inverno 9-18, estate (aprile-ottobre) 9-19
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Palazzo dei Priori:

Viterboil palazzo attualmente sede del comune è situato in piazza del Plebiscito. La struttura si compone in due corpi di fabbrica: il Palazzo del Podestà e il Palazzo dei Priori. Bella la vista che si gode affacciandosi dalla terrazza del piccolo cortile interno ornato da una fontana.

Orari 9-13 e 15-18, tutti i giorni la domenica 10-13 e 15-18
Prezzi: gratuito

Fontana della rocca:

la fontana posta nell'omonima piazza è uno dei monumenti più noti della città. Di origini medioevali la fontana è stata restaurata nel XV secolo in tale occasione è stata aggiunta una vasca, nel XVI l’originale fontana è stata sostituita da una più nuova progettata dal Vignola. La fontana è costituita da vasche sovrapposte e da un basamento a scale.

Bullicame:

si tratta di una zona termale posta a circa 3 KM dal centro della città. Di origine vulcanica, dalle sue sorgenti sgorga acqua sulfurea alla temperatura di oltre 40 gradi. Alla zona termale si può accedere e usufruirne gratuitamente.

TrentoUfficio del turismo: Via Manci, 2

Capoluogo della regione, Trento viene ricordata a livello internazionale per il “Concilio” che si svolse in città tra il 1545 e il 1563. Durante il concilio venne scritta la famosa controriforma alle dottrine calviniste e luterane che si stavano diffondendo nel territorio. Posta nella valle del fiume Adige la città ha sicuramente origini molto antiche, si sa per certo che nel I secolo a.C. fu sede di un accampamento romano mentre nel 40 d.C. divenne municipio. Durante il periodo Augusteo la città venne protetta da mura difensive con porte e torri, venne edificato un foro, un anfiteatro e anche un porto fluviale a dimostrazione della notevole importanza di cui godeva. Con la caduta dell’impero romano Trento venne dominata dai Goti, dai Longobardi, dai Franchi e dai Baiuvari fino a quando, nel 1027, Corrado II il Salico vi istituì il Principato Vescovile. A partire da questa data i religiosi divennero parte attiva nella vita amministrativa e culturale della città fecero erigere il Duomo, rafforzare le mura di cinta e intrapresero la costruzione del castello del Buonconsiglio. Durante il governo ecclesiastico Trento godette di un lungo periodo di sviluppo economico e culturale durante il quale vennero edificati palazzi signorili e monumenti che la resero un vero gioiello architettonico. L'espansione economica e culturale della città venne interrotta dall’arrivo di Napoleone e dalla successiva annessione al regno di Baviera e all’impero Asburgico. Solo agli inizi del ‘900 Trento e il trentino entrarono a far parte del Regno d’Italia. Da vedere:

TrentoDuomo e piazza:

La piazza costituisce da sempre il cuore religioso e amministrativo della città al punto da far nascere contese per il controllo della stessa. Al centro della piazza è posta la Fontana di Nettuno, edificata seguito ad una delibera cittadina del 1766 nella quale emergeva l’esigenza di dotarsi di acqua salubre. La fontana progettata con un sistema di scorrimento continuo dell’acqua è ornata da tritoni e cavalli marini sormontati da una statua bronzea raffigurante il Dio Nettuno. Ai lati della piazza sorge il Duomo dedicato a San Vigilio protettore della città. Il Duomo venne edificato nel XIII secolo nell'area in cui sorgeva l’antica basilica di San Vigilio. La parte laterale del Duomo, che si affaccia sulla piazza, è ornata da una galleria ad arcate, sotto ad essa si trova il rosone detto “Ruota della Fortuna” tramite piccolo portico del ‘500 chiamato “Porta del Vescovo” si accede all'interno della basilica. L’interno, a tre navate, conserva oltre a numerose opere d’arte le spoglie dei vescovi di Trento. In occasione del Concilio all'interno della basilica venne allestita un’apposita sala ornata da arazzi rappresentanti la passione di Cristo.

Orari: il duomo è visitabile tutti i giorni dalle 9,45 alle 18

Case Cazuffi-Rella:

Le case che si affacciano su piazza del Duomo, vennero costruite nel XV secolo e ridecorate tra il 1531 e 1533 con temi riguardanti la fortuna, la giustizia, i vizi e le virtù.

Via Balenzani:

La via, anticamente affiancata da case in stile gotico e da portici, venne abbattuta su volere di Bernardo Cles che volle una via larga e diritta che collegasse il Duomo a Palazzo del Buonconsiglio.  Sulla nuova strada vennero costruiti i principali palazzi nobiliari come Palazzo Alberti Colico e Palazzo Thun

Trento - Palazzo del BuonconsiglioCastello del Buonconsiglio:

Il nucleo più antico del castello è Castelvecchio  costruito nella prima metà del 1200 a ridosso della Torre d’Augusto sull'altura che controlla la via di comunicazione per la Germania. Nel 1400 accanto al primo nucleo venne creato un giardino interno e la Torre dell’Aquila mentre nella prima metà del 1500 su volere del vescovo Bernardo Cles venne costruito il Magno Palazzo. Di notevole pregio è il cortile interno del Castelvecchio sul quale si affacciano tre ordini di loggiati ornati da splendidi affreschi. Dal primo loggiato del cortile attraverso un passaggio si giunge alla cappella di Cles per poi passare davanti alla sala del tribunale ed entrare successivamente nella Giunta Albertina costruita su volere di Francesco Alberto Poia per collegare agevolmente la parte medioevale a quella più moderna del castello. Nel Magno Palazzo di notevole pregio sono la Sala Grande, la Sala degli Specchi, la Camera degli Scarlatti, l’appartamento privato del principe e la Biblioteca.  Dalla Loggia del palazzo si accede alla Fossa dei Martiri dove vennero uccisi Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa. Dal 1924 il castello è sede del museo Nazionale che ospita collezioni di arte antica, medioevale moderna e contemporanea.

Orari dal 14 maggio al 5 novembre 10-18, altro periodo 9,30-17
Prezzi: Intero 8€, Ragazzi tra 15 e 24 anni 4€ (è possibile effettuare un biglietto cumulativo per l’ingresso a Caste Stenico, Castel Beseno e Castel Thun)
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Palazzo delle Albere:

Il palazzo in stile rinascimentale venne eretto intorno alla metà del 1500 su volere della famiglia Madruzzo. Sebbene dovesse svolgere funzioni puramente rappresentative il palazzo dispone di vari elementi difensivi come il fossato che lo circonda, i quattro torrioni agli angoli e, nella parte centrale del tetto un torrino quadrato andato distrutto. Il palazzo deve il suo nome ad una doppia fila di alberi posti sulla strada che da Trento conduceva alla villa. L’interno del palazzo abbellito da affreschi è ora sede del MART (Museo Arte modera e contemporanea di Trento e Rovereto) ma per un lungo periodo prima dell’acquisto da parte della Regione Autonoma di Trento fu sede di una caserma militare e successivamente di un cascinale.

Orari: Martedì/Domenica 10-18, chiuso il lunedì – Attualmente chiuso
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TrentoPalazzo Pretorio:

Il palazzo, che ospita il museo Diocesano Tridentino, fu la prima sede dei vescovi di Trento. Situato su piazza del Duomo, tra la Torre Civica e il Castelletto, venne fatto erigere da Federico Vanga nel 1220 da come dimora personale, successivamente venne utilizzato come sede del Municipio del Podestà ed infine come sede del Tribunale. La facciata del palazzo è ornata al primo piano da una serie di trifore mentre al secondo da una serie di bifore sormontate da una merlatura.

Orari: Giugno/Settembre 9-12,30 e 14,30-18, Ottobre/Maggio 9-12,30 e 14,17,30
Prezzi: Adulti 5€, da 12 a 18 anni 1€, fino a 12 anni gratis
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Palazzo Thun:

Ora sede del Municipio, venne edificato nel XVI secolo dal Conte Sigismondo di Thun rimanendo di proprietà della famiglia per ben quattro secoli. Il Palazzo è costituito da una serie di edifici, oltre che da una cappella, da una torre e da varie corti interne. E' visitabile solo in occasione di mostre che si tengono all'interno della Torre Mirana.

Palazzo Geremia:

Sorto verso la fine del 1400 in stile rinascimentale, venne decorato  nella parte superiore esterna da affreschi che ritraggono personaggi come Marco Curzio, Muzio Scevola e Curio Dentato, mentre nella parte inferiore venne decorato con un’immagine della Ruota della Fortuna e di un Alabardiere. Il palazzo costruito su volere di Giovanni Antoni Pona detto appunto Geremia è oggi sede dell’ufficio del Sindaco e ospita numerose manifestazioni culturali. E' visitabile solamente in occasione di mostre ed eventi si consiglia quindi di informarsi presso l’Ufficio del Turismo.

Trento - MuseMUSE

E' il nuovo museo delle scienze di Trento inaugurato il 27 Luglio 2013. L'avveniristica struttura progettata da Renzo Piano richiama il profilo delle montagne sviluppandosi su 6 piani con 12.000 metri quadri di superficie totale e 5.000 metri quadri di superficie espositiva. Ben 450 sono gli animali imbalsamati ospitati all'interno della struttura, dove si potrà intraprendere un viaggio tra i vari habitat della terra incontrando uomini preistorici e scheletri di dinosauri. L'intero percorso museale si sviluppa in sale interattive, con suoni e immagini dove attraverso gioco e sperimentazione è possibile imparare divertendosi. Nella FabLab è possibile progettare e realizzare oggetti utilizzando una stampante £D e il Maxi Ooh apposito spazio per bambini. L'edificio è dotato di una caffetteria, un bookshop, toilette con fasciatoi e tutti i punti sono raggiungibili con carrozzine o passeggini.

Orari: Martedì/Venerdì 10-18; Sabato/Domenica 10/19
Ingresso: Intero 9€, Ridotto 7€ - due giorni prima e/o dopo il giorno del compleanno di un bambino anche i famigliari entrano gratis
Ubicazione: Corso del Lavoro e della Scienza, 3
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Orvieto

La città posta su di una rupe di tufo a circa 300 mt sul livello del mare ha origini molto antiche si hanno infatti  sue notizie già nel IX secolo A.C. quando era conosciuta con il nome di Velzna. Di origini etrusche, nel VI secolo fu una delle 12 città che si opposero all’espansione dell’impero romano, nel  260 A.C. venne però conquistata dalle legioni romane che la rasero al suolo e ne dispersero gli abitanti. Vai alla città

 

 


Azienda Informazioni Turistiche: Via Roma 18 Bis

Posta di fronte alla meno nota Scala, Ravello è una delle perle della costiera amalfitana, scrigno di tesori storici, artistici ed architettonici. Grazie ai suoi splendidi panorami, alla sua deliziosa piazzetta, alle sue strette viuzze ed alle splendide ville Rufolo e Cimbrone, ha negli anni colpito politici, personaggi del cinema ed artisti come Boccaccio che lo menziona nel Decamerone e Richard Wagner che nel Parsifal identifica il giardino Klingsor con quello di villa Rufolo. RavelloLa città, di antiche origini, si pensa venne fondata da famiglie dell’aristocrazia romana, che impaurite dalle invasioni barbariche si rifugiarono sui Monti Lattari, ricchi d’acqua e di vegetazione. Nel corso dei secoli, grazie anche ai commerci con l’oriente, divenne una ricca e potente città oltre a sede vescovile. I suoi palazzi, le sue chiese e le sue fiorenti botteghe furono protette da tre ordini di mura al di fuori delle quali si estendevano case coloniche e campi coltivati. A partire dal XVI secolo una concomitanza di eventi come guerre, pestilenze e il progressivo abbandono da parte delle nobili famiglie fece cadere la città in un lungo stato di declino dal quale si risollevò solamente nell’800 quando venne scoperta dal turismo internazionale. Da Vedere:

 

Il Duomo

Posto in cima ad una breve scalinata, dalla quale domina la piazza del paese, il duomo venne fondato nel 1086 dal vescovo Orso Papirio. Nel 700  venne decorato in stile barocco, mentre 1786 venne distrutto l’antistante portico del quale ne rimangono solamente 4 colonne. Di fianco alla facciata si erge il campanile  del XIII secolo ornato da bifore ed archi intrecciati. Da una splendida porta in bronzo, opera di Barisano da Trani del 1179, si entra nel duomo a tre navate divise da colonne e pilastri. Di particolare pregio sono l’ambone di derivazione bizantina e il pergamo opera di Nicolò di Bartolomeo del 1272. La cripta ospita il Museo del Duomo.

RavelloVilla Rufolo

Magnifica location fuori dal tempo, che riesce ogni anno ad incantare migliaia di turisti, gemma del patrimonio artistico ed architettonico della città la villa è attualmente gestita dalla “Fondazione Ravello”. Appartenuta per secoli alla nobile famiglia Rufolo che la fece edificare probabilmente intorno al XIII secolo, la villa dispone di una serie innumerevole di ambienti dai quali si accede tramite la torre quadrata posta sulla piazza del duomo. Nel periodo di massimo splendore arrivò ad avere più locali di quanti siano i giorni dell’anno, questo immenso patrimonio è però stato in parte distrutto dell’incuria e dal tempo, mentre un’altra parte è stata conservata fino ai giorni nostri grazie all’opera dell’industriale scozzese Francis Neville Reid, proprietario tra il XIX e il XX secolo. Il viale dopo la torre d’ingresso conduce allo splendido chiostro, successivamente si incontra la torre maggiore alta 30 mt. anticamente collegata alla Sala dei Cavalieri della quale oggi ne rimangono sono alcune tracce. Lo splendido giardino, esaltazione del romanticismo ottocentesco, si sviluppa su due livelli in un susseguirsi di piante esotiche, alberi e aiuole fiorite. Dalle terrazze del giardino si gode di un suggestivo panorama sulla Costiera Amalfitana. Il Belvedere del Giardino ogni anno ospita il Ravello Festival con un palco proteso nel vuoto montato di stagione in stagione. I saloni della villa ospitano tutto l’anno mostre ed eventi.

Orari: tutti i giorni 9-21
Ingresso: Intero 5€, Ridotto 3€
Sito Web 

RavelloVilla Cimbrone

La villa venne costruita ai primi del ‘900 da uno dei tanti turisti inglesi innamoratosi della “terra delle sirene” Lord Grimthorpe, su di un vasto podere “cimbronuium” noto fin dall’epoca romana. Il nobile inglese arrivò a Ravello per curare un grave forma depressiva dovuta alla prematura morte dell’amatissima moglie, stimolato dalla gioia che gli procurava questo incantevole sito acquistò i resti di una villa patrizia appartenuta ai Fusco con l’intento di farne “il luogo più bello del mondo”. Grazie al lavoro ed all’impegno di Nicola Mansi, al quale vennero affidati i lavori di recupero, e ad un felice connubio tra tradizione paesaggistica inglese ed italiana la villa si trasformò in un paradiso incantato. Sapiente è stata la scelta di mescolare la ricca vegetazione autoctona con piante esotiche ed elementi decorativi come fontane, ninfei, tempietti, statue e padiglioni. Di particolare interesse artistico sono il Chiostro, la Cripta e la Tea-Room mentre particolarmente scenografici sono il Viale dell’Immenso, il terrazzo delle rose e la superba Terrazza dell’Infinito dalla quale si gode di uno dei panorami più belli al mondo. Attualmente una parte della villa è stata trasformata in hotel.

Orari: tutti i giorni dalle 9 al tramonto Ingresso: Intero 7€

Sito Web 

 

Ravello

Auditorium Niemeyer

Da piazza del Duomo, superato il breve tunnel si giunge all’auditorium, modernissima opera dell’architetto brasiliano Oscar Niemeyer, le cui avveniristiche forme tondeggianti, poste al fianco della collina, non smettono di suscitare elogi e critiche. Suggestivo il panorama che si gode dal belvedere dell’auditorium ornato da moderne sculture. La costruzione venne edificata tra il 2008 e il 2010 con una capienza massima di 500 persone.  Il 31 gennaio 2010 Lucio Dalla vi tenne il concerto inaugurale.

 

Museo del Corallo Camo

Il museo sorge presso l’omonima ditta e conserva oltre 600 preziosi pezzi manufatti tra i quali una Madonna Assunta del XVI secolo, un Cristo del XVII secolo e una tabacchiera con camei in stile Luigi XVI.

Ubicazione: Piazza Duomo, 9 Orari e ingresso: consultare il sito
Sito Web 

Pubblicato in La Costiera Amalfitana

Basilicata - provincia Matera

Chiunque veda Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua bellezza Carlo Levi

Matera, considerata una delle città più antiche al mondo, abitata ininterrottamente dalla preistoria fino ai nostri giorni, è uno di quei luoghi dove si lascia il cuore. I Sassi, le sue antichissime abitazioni, in parte scavate nella roccia, in parte modellate secondo una millenaria tradizione popolare, emozionano. Dal punto di vista geografico, il torrente Gravina scorre nella profonda fossa che delimita da una parte l’area protetta del parco della Murgia Materana, famoso per le sue Chiese rupestri e, dall’altra, i due antichi rioni della città: il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, scavati nella Calcarenite: il risultato è un luogo nascosto, celato per interi millenni agli occhi dei nemici.

Lo studio della sua stratigrafia ha riservato scoperte molto interessanti. Nei pressi della cattedrale sono stati, per esempio, rinvenuti:
- a 6 metri di profondità rovine legate alle invasioni dei barbari e dei saraceni e sepolcri cristiani
- fra i 6 e i 10 metri, nell’ordine:
  * frammenti di statue capitelli e colonne di epoca bizantina
  * resti di un insediamento, terracotte e ceramiche greche e romane
- a 10 metri di profondità frammenti di ceramica della prima età del ferro

MateraIn altri punti della stessa zona, invece, si è riusciti a ricostruire la linea di continuità tra Paleolitico ed epoca greco-romana. È difficile tuttavia percorrere con certezza la storia della città fino all’anno 1000, perché la distruzione di alcuni antichi monasteri ha contribuito a disperdere il patrimonio documentale dell’epoca. Gli eventi di cui si ha traccia sono le colonie greche, la dominazione romana, la presenza nel 568 dei Longobardi, la loro cacciata nel 612 grazie all’aiuto di Costanzio, imperatore di Costantinopoli. Nel 664 Matera diventa parte del Ducato di Benevento. Nei secoli successivi subirà ancora assedi Longobardi e Saraceni, che poi cederanno il passo ai Normanni. Questi, intorno all’anno 1000, ne faranno una contea. Arriveranno poi gli Aragonesi. Nel 1663, dopo un lungo periodo di alterne vicende in cui la città fu a tratti libera, a tratti dominata tra continue storie di vendite e riscatti, Matera divenne sede della Regia Udienza della Basilicata, capitale della Regione fino al 1806: fu questo il periodo in cui la città si sviluppò economicamente e fiorì dal punto di vista culturale. Dal 1927 è tornata ad essere capoluogo di provincia.

Matera fu la prima città del mezzogiorno che insorse contro i nazisti e pagò duramente questo atto di coraggio che le valse la medaglia al valor militare, con quella che viene ricordata come la strage di Matera del 21 settembre 1943, che costò la vita a 24 cittadini. 

Pubblicato in Matera

È la città che per prima accolse San Francesco dopo il suo abbandono della casa paterna. È proprio qui, in questo splendido borgo medioevale, che iniziò la sua seconda vita, quella dedita alla povertà e alla cura dei più bisognosi. Molti degli edifici esistenti nella città sono legati all’agiografia del Santo, tanto che Gubbio viene considerata la seconda capitale francescana, dopo Assisi. La Chiesa a lui intitolata, ad esempio, sorge proprio dov’era la residenza della famiglia Spadalonga, la prima che offrì ospitalità a Francesco e che gli donò l’umile vestito che diventerà il saio francescano. Ed è in prossimità della Chiesa di santa Maria della Vittoria, prima sede dei Francescani, che il Santo avrebbe ammansito un lupo feroce, come riportato nel XXI dei Fioretti di San Francesco, la trecentesca raccolta di “miracoli ed esempi devoti” sulla vita del Santo e dei suoi discepoli, attribuibile, forse, a frate Giovanni dei Merignoli. Per quanto riguarda la Chiesa di San Francesco della Pace (o dei Muratori), la tradizione vuole che sia stata costruita nel luogo in cui visse per anni  il lupo, reso mansueto dal Santo. Molto suggestivo anche il sentiero francescano della pace, ridisegnato dagli storici sulle antiche strade medievali, che ci permette di raggiungere Gubbio a piedi, partendo da Assisi o da località intermedie e vivere, così, la spiritualità degli tessi luoghi che Francesco attraversava nei suoi spostamenti. Anche se per un colpo d’occhio a questa bella città è sufficiente un giorno, vi consigliamo di concedervi un soggiorno più lungo per conoscere con agio un luogo pieno di storia e di secolari testimonianze artistiche.

Gubbio

GUBBIO: UN SALTO NEL MEDIOEVO

Splendida e piena di atmosfera, Gubbio vi affascinerà per le sue architetture medievali, le sue suggestive Chiese trecentesche, i suoi tesori d’arte e le sue antiche tradizioni che rivivono ogni anno nella Corsa dei Ceri e nel Palio della Balestra. Sarete incantati dalla bellezza dei suoi prodotti artigianali e catturati dai profumi e dai sapori della sua gastronomia. Anche se per un colpo d’occhio a questa bella città è sufficiente un giorno, vi consigliamo di concedervi un soggiorno più lungo per conoscere con agio un luogo pieno di storia e di secolari testimonianze artistiche e religiose.

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